La Befana Vien di Notte

02.08.2019

Genere: Commedia Italiana/Fantasy

Questo è il film perfetto da guardare quando si vuole rimanere delusi da qualcosa. Quando si spegne la TV, però, può essere usato come spunto di conversazione visto che si possono passare ore a discutere su tutte le cose sbagliate del film, che sono tante.

Paola (Paola Cortellesi) è una maestra elementare che di giorno vive la sua vita tranquilla e di notte si trasforma nella befana, che costruisce e impacchetta doni da consegnare poi ai bambini d'Italia il giorno dell'Epifania. Una volta ha però ritardato una consegna, causando il divorzio dei genitori del bambino che ha ricevuto il regalo nel momento sbagliato, e si è creata un nemico potente. Cresciuto, Mr. Johnny (Stefano Fresi) la rapirà per mettere in atto un malefico piano di vendetta e saranno allora gli allievi di Paola a dover risolvere lo strano caso della maestra scomparsa e prodigarsi a salvarla.


Mi dispiace dirlo ma la Cortellesi, che ha sempre recitato in film di un certo calibro, con questo ha fatto un buco nell'acqua. Ma cerchiamo di fare un discorso più o meno sensato, e partiamo dall'inizio. Il film, infatti, comincia proprio bene. Vediamo una Paola organizzatissima, efficiente e instancabile nel suo laboratorio a costruire i giocattoli per i bambini d'Italia, il che costruisce anche un'immagine abbastanza femminista di un'entità dei miti popolari, facendo finalmente scendere Babbo Natale dal suo piedistallo. Il problema, come nella maggior parte dei film usciti male, sta nello svolgimento, che rovina tutti i buoni presupposti costruiti dalle prime immagini. Primo elemento destabilizzante è proprio quello che definisce lo svolgersi della trama: il divorzio causato da un regalo consegnato una manciata di minuti in ritardo. Le scene che lo descrivono, poi, rendono il tutto ancora più ridicolo e insensato. E, se già dall'inizio qualcosa non regge, il resto non potrà che essere un continuo traballare nel tentativo di evitare le voragini nella trama.

La befana viene poi rapita e una banda di ragazzini suoi allievi si adopera per salvarla, cominciando un'avventura in bicicletta tra la neve delle Alpi. E da questo momento si avrà un'oretta circa di film in cui i protagonisti sono loro a tutti gli effetti. Un'ora tra le più estenuanti della storia del cinema. Gli attori che interpretano i ragazzini, probabilmente alle prime armi, recitano in modo imbarazzante, probabilmente frenati dai loro personaggi, e sono essi stessi privi di elementi interessanti, che contribuiscono a rendere gli allievi della befana una banda di involucri vuoti ed eterei. Il gruppetto è infatti stereotipato all'ennesima potenza: abbiamo il ragazzino sovrappeso che pensa solo a mangiare, quello asiatico che guarda caso è un mago della tecnologia e ha idee brillanti, la belloccia del gruppo, biondina e dal cuore d'oro e impavido, il buono d'animo, il bullo e la ragazzina di colore emarginata. Elementi che vengono ritrovati in quasi ogni film dagli anni Settanta ad oggi. Abbiamo inoltre la banda di ragazzini in bicicletta, perla sfruttata a lungo dai film americani e che, almeno in mia opinione, avremmo potuto lasciare lì, oltreoceano, invece di farne un ulteriore motivo per prendere in giro il lavoro di centinaia di persone e anche gli spettatori che hanno deciso di guardare questo film.

Abbiamo poi il cattivo Mr. Johnny, interpretato dal grande Stefano Fresi, che non è altro che un ridicolo personaggio che non riesce a far paura nemmeno un po', talmente le sue ragioni sono strampalate. Il suo covo, che non è altro che la sua fabbrica di giocattoli, non ha elementi che lo rendono un luogo memorabile o degno di un nemico, anzi è talmente anonimo che a volte facciamo fatica a distinguerlo da un magazzino qualunque.

Fidatevi quando vi dico che proseguirei a criticare questo film per il resto della giornata, e non farei nemmeno fatica perché le cose da dire sono davvero tante. Non voglio però privarvi delle sorprese a cui andrete incontro nel caso foste così masochisti da decidere di comprare questo DVD, quindi mi limiterò a concludere parlandovi del finale e della colonna sonora.

Nonostante questo film fosse già di per sé disastroso durante lo svolgimento la regia ha voluto regalarci una conclusione banale, già vista e non certo priva di elementi ridicoli. Se quindi uniamo a tutto questo una colonna sonora dozzinale facciamo di La Befana Vien di Notte una pellicola vergognosa, talmente vergognosa che vi sarà difficile dimenticarla, una volta visionata.

Sophie McMartin

Sophie McMartin
Tutti i diritti riservati 2019
Creato con Webnode Cookies
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia